DEFINIZIONE
Il termine lombalgia è un termine generico, che letteralmente significa “dolore lombare”. Dopo i 60 anni il 50% delle persone ha un episodio di dolore in regione lombare o lombosacrale, variabile in durata ed intensità, con difficoltà di movimento. Possiamo avere una lombalgia semplice, dove prevale il dolore muscolare a livello della parte bassa della schiena, fino al tipico dolore lungo la natica e l’arto inferiore, detta lombosciatalgia o sciatica. Quando avviene la compressione di una radice nervosa, imprigionata tra due vertebre o compressa da un disco protruso, come nelle ernie del disco lombare, si ha una radicolite da compressione del nervo sciatico e dolore irradiato all’arto inferiore.
TIPOLOGIE
Se escludiamo il dolore lombare causato da patologie viscerali addominali (coliche renali, tumori, aneurisma aortico), la maggior parte delle lombalgie acute deriva da un fattore traumatico, sportivo o atmosferico (colpo d’aria). Le forme croniche di lombalgia invece, si ripresentano più volte e sono dovute ad artrosi ed a malattie reumatiche (artrite reumatoide, fibromialgia, connettiviti, gotta, reumatismo articolare), per interessamento del tessuto osseo e del connettivo.
SINTOMI, DIAGNOSI, TERAPIE
La lombalgia si presenta fondamentalmente con una sensazione di dolore riferito ad una zona del corpo in corrispondenza della colonna vertebrale lombare e sacrale. Alle volte si estende a coinvolgere gli arti inferiori; in questo caso, prende il nome di lombosciatalgia. Il colpo della strega è un sintomo classico della lombalgia acuta; si manifesta con dolore intenso a livello lombare, provocato da una contrattura muscolare improvvisa, secondaria ad uno sforzo eccessivo o ad un movimento esagerato. I muscoli interessati non riescono a rilassarsi ed il soggetto rimane piegato. Per la diagnosi, essenziale l’esecuzione di una radiografia (per valutare o escludere eventuali lesioni della colonna vertebrale sottostante la zona dolente), oltre alla visita clinica per individuare con precisione se l’area dolente ed i sintomi combaciano con le immagini radiografiche. Il medico palperà i muscoli lombari (alla ricerca di una contrattura muscolare), e valuterà il movimento nelle direzioni fisiologiche (alla ricerca di dolore e/o di limitazioni articolari). Se la diagnosi non è sicura, si potrà approfondire il caso mediante una serie di indagini maggiormente specialistiche (Risonanza Magnetica, Elettromiografia, Tac, Ecografia in un’ area od organo circostante). Come terapia, il medico in genere prescrive un ciclo di antinfiammatori (per 1-2 settimane), seguito da cure fisioterapiche. Nei casi più impegnativi, è possibile utilizzare cortisone. Talvolta all’antinfiammatorio si associa un miorilassante . Tale intervento farmacologico è bene ricordare che è volto ad abbassare la soglia di dolore e di certo non mira alla risoluzione completa del problema, ma permette al fisioterapista di lavorare meglio ed affrontare in maniera più incisiva il problema. Fondamentali, per il mantenimento nel tempo, esercizi di rilassamento, allungamento, oltre che di educazione posturale
IMPORTANZA DELLE TERAPIE FISICHE
EFFETTI DELLA T.E.N.S. (Stimolazione Elettrica NervosaTranscutanea)
Con l’applicazione di elettrodi a livello lombare (eventualmente anche in regione glutea e/o lungo l’arto inferiore, in caso di lombosciatalgia), otteniamo l’effetto combinato di ridurre, fino ad eliminare, il dolore (per azione locale diretta, con riduzione della percezione del dolore, e per attivazione della produzione di endorfine e catecolamine), migliorare il microcircolo e, conseguentemente, la funzionalità delle cellule sofferenti, ridurre la tensione delle fasce muscolari (95% dei casi trattati).
EFFETTI DELLA IONOFORESI
Metodica con cui è possibile veicolare un farmaco (antidolorifico o miorilassante, purchè dotato di polarità) attraverso la pelle, nella zona interessata dal processo infiammatorio doloroso, sfruttando una stimolazione elettrica. Nella Ionoforesi, è il farmaco ad avere effetto curativo, non la stimolazione.
EFFETTI DELLA MAGNETOTERAPIA
L’applicazione della Magnetoterapia nella cura della lombalgia acuta e, soprattutto, cronica, porta ad una rapida scomparsa della sintomatologia dolorosa (con azione del tutto simile a quella della T.E.N.S.); utili alte frequenze cicliche nelle ore notturne, durante il riposo. In seconda istanza, con applicazioni ripetute nel tempo, favorisce la riattivazione del microcircolo locale, con apporto di sostanze nutritive fondamentali (ossigeno) per la corretta funzione cellulare ed eliminazione rapida delle sostanze di scarto (cataboliti tossici e ad azione pro-infiammatoria), con conseguente risoluzione del processo infiammatorio Tutti questi effetti sono ancor più evidenti se la magnetoterapia è utilizzata in associazione con la T.E.N.S.
EFFETTI DELLA TERAPIA CON ULTRASUONI
L’ultrasuono è definito come una vibrazione acustica con frequenze sopra il limite di quelle udibili; quando attraversa un tessuto, produce fondamentalmente un movimento delle particelle tessutali e genera calore. L’effetto analgesico degli ultrasuoni è dovuto all’azione del calore e probabilmente anche ad un’azione diretta sulle terminazioni nervose sensitive. La vasodilatazione, che fa seguito all’elevazione termica, migliora la funzionalità delle cellule dei tessuti, agevola la riparazione dei danni ed accelera la risoluzione dei processi infiammatori. Da ultimo, gli ultrasuoni producono rilassamento dei muscoli contratti (legato all’effetto termico e all’azione di micro massaggio tissutale). Va peraltro ricordato che gli ultrasuoni non sono utilizzabili nelle forme infiammatorie acute, in presenza di ematomi, oppure in caso di osteoporosi.
DEFINIZIONE
Il termine lombalgia è un termine generico, che letteralmente significa “dolore lombare”. Dopo i 60 anni il 50% delle persone ha un episodio di dolore in regione lombare o lombosacrale, variabile in durata ed intensità, con difficoltà di movimento.
L’Equipe del Centro Ricerche Mediche
Le informazioni riportate non sostituiscono alcun consiglio o parere medico.